Che senso ha
vivere ?
Dove sarò tra
trent’anni ?
Alle volte
capitano questi interrogativi, altre volte
potrebbe
capitare che la domanda sia
Armonia del
sommo caos perché suoni?
È questo verso,
leggendo
Giuseppe Meluccio,
a proiettarmi
nel fuoco di emozioni
esito di una
fiducia più o meno disattesa o,
come scrive il
nostro autore
–forte di
competenze in materia–,
interferenze
bayesiane.
Ma, al di là
della fisica degli umori,
Meluccio come
autore e, ancor prima, essere umano
intraprende la
ricerca di una equazione
–quella famosa equazione sottesa
ad ogni nostro
impulso o motivazione –
che continuerà
ad evolversi
forte di un
incipit
come la sua
opera prima…
vivendo in
sottofondo
nell’universo
degli ossimori;
ora affacciato
alla finestra dell’essere
col cannocchiale
delle aspettative
trovando
un vuoto cosmico
pieno zeppo di cianfrusaglie
… orifizi
traboccanti di big bang …
… dove il prima
e il dopo si mescolano
e sogni e realtà
non si distinguono.
Non distinguere
sogno e reale
in un vacuo
pieno,
per comprendere
il quale
la posta in
palio è alta
al punto che la
poesia, l’io
si trova ad
attingere dalla scienza
–inconfutabile
fino a prova contraria–
il leitmotiv di
una raccolta,
L’enigma cosmico
ed La vita felice 2017,
arguta, densa,
organizzata dove
si alterna una
voce a volte briosa,
fresca di
iniziazione,
ma sempre
sottesa
al filo di un
sarcastico equilibrio,
come nei versi
Dividi i giorni
che ti
restano da vivere
per le possibilità
che la vita ti
concede:
troverai quanti secondi
ti
restano da sprecare!
…per poi
collassare nel reale
più concreto e
vicino ed offrire
la supernova di
pag. 80:
E come potevamo
noi tacere
allo scoppio
agghiacciante della bomba
per le strade,
alle lacrime strillanti
degli innocenti,
alle raffiche nere
di terrore –
specchi di antichi errori –,
al lamento dei
vetri della vita
in frantumi nel
deserto del male.
Dinanzi
all’impossibile, in ginocchio,
anche il
silenzio urlava senza limiti,
dondolando triste
tra amore e sangue.
Quando mancano
le parole
davanti
l’attentato di un Parigi 2015,
Giuseppe
Meluccio sa affidarsi alla sofferenza
del canto alle
fronde dei salici quasimodiani o,
ancora, al
romantico disgelo dei fiori
gelati nel vuoto
buio
quando i versi
sono
Come ci
incontrammo
neanche un
wormhole potrebbe dirlo
eppure
l’allineamento delle orbite
ha determinato
un altro buco nero
negli abbandoni
della mia mente.
Da una biografia
universale
la raccolta
muove verso visioni stellari,
equazioni,
teorie e, come
nel taccuino di
un plausibile Platone
o Aristotele o
Talete, si accordano
domande
esistenziali a risvolti scientifici
per inseguire
l’unica strada possibile, tracciata dal pulsare luminoso di quell’ardente
quasar, che ciascuno di noi ha incastonato tra le coste.
Alessia Iuliano
Nota: L'Enigma
Cosmico è stato pubblicato dalla casa editrice La Vita Felice nella collana
"Opere Prime" diretta e curata da Rita Pacilio e riporta una
prefazione della stessa Pacilio e una postfazione di Bruno Galluccio.
Giuseppe
Meluccio è nato a San Gennaro Vesuviano nel 1998 e vive a Roccarainola (NA).
Ha studiato
presso il Liceo Scientifico “E. Medi” di Cicciano, e frequentato i laboratori
di poesia di Carlangelo Mauro. Attualmente è iscritto a Fisica, materia di cui
è appassionato cultore.
È un
appassionato di storia della filosofia e si occupa di critica letteraria: ha
pubblicato un saggio su La misura dello zero di Bruno Galluccio e uno su Vite
pulviscolari di Maurizio Cucchi.
Alessia Iuliano
nasce a Termoli.È laureanda in
Musicoterapia presso il Conservatorio Statale Luisa D'Annunzio di Pescara.
Si interessa di
estetica della musica, poesia,
fotografia, disegno, pittura, traduzioni dall’argentino, web design e teatro.
Thanks to WFMT,
canzone della quale ha curato il testo, è dal 2015 la sigla ufficiale della
Federazione Mondiale di Musicoterapia;
Il ladro di
ombre, Edizioni di Pagina 2016, è il suo primo racconto tradotto
dall’argentino;
Non negare
nessuno, CartaCanta editore2016, è la sua prima raccolta di poesie.
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